Con estrema chiarezza Antonio trenta , nel suo recente intervento pubblicato da il settimanale d’informazione “Lo Jonio”, richiama l’attenzione su due gravi aspetti di stringente attualità per i lavoratori agricoli del Territorio e, in generale, di tutto il comparto. Ribadisce “Rinnovare il Contratto provinciale di Lavoro agricolo è il minimo che si possa fare in questo momento. Servono controlli serrati per combattere il lavoro grigio”.
Ripercorre l’essenza di un fondamentale comparto, qual è l’agricoltura, “per la provincia di Taranto, da sempre, un punto di forza per la sua economia grazie al lavoro svolto dai circa 27 mila lavoratori agricoli alle dipendenze delle 4500 aziende con quasi due milioni di giornate di lavoro ogni anno”. Analizza i dati “Un primo dato riguarda il numero dei lavoratori complessivi sul nostro territorio: per il 2018 sono stati 36.000 rispetto ai 27055 residenti in provincia di Taranto nel 2019; ovvero quasi 7.000 di essi provengono da altre province, in particolare da Brindisi, ai quali le nostre aziende forniscono lavoro”.
Sottolinea “Due le questioni di rilevante criticità per i lavoratori: il mancato rinnovo del Contratto provinciale di lavoro (CPL) agricolo, scaduto nella nostra provincia da oltre 6 mesi, il 31 dicembre 2019; l’evidente svilupparsi del “lavoro grigio”.
Ribadisce “I nostri operai agricoli, è una realtà, non si sono mai fermati; hanno garantito anche in pieno lockdown che il cibo arrivasse sulle tavole degli italiani, e lo hanno fatto con grandi sacrifici e rischi personali. Per UILA UIL Taranto, riconoscere il loro diritto al rinnovo del Contratto provinciale – garante di legalità, sicurezza, giusta retribuzione – è il minimo che si possa fare in questo momento”.
Accentua “Dall’altro lato, nelle campagne non esiste solo il lavoro nero. Sul nostro territorio, dopo l’entrata in vigore della Legge 199 del 2016 – che sicuramente ha contribuito in modo importante alla lotta al caporalato e al lavoro nero –, abbiamo riscontrato, purtroppo, il proliferare, in diverse circostanze, del cosiddetto “Lavoro grigio”.
Questo fenomeno oramai diffuso, riguarda: l’evasione di una parte delle giornate lavorate; il mancato rispetto del salario contrattuale non riconoscendo il giusto inquadramento professionale; il mancato riconoscimento delle maggiorazioni del lavorio straordinario, festivo e notturno. C’è molta preoccupazione. Tra questi lavoratori, molti hanno prestato la loro opera senza che il datore di lavoro abbia dichiarato tutte le giornate effettivamente lavorate.
Antonio Trenta, in conclusione, “L’appello della UILA UIL Taranto – è alle Istituzioni. Il settore agricolo necessita di controlli molto più efficaci. Gli Organismi di controllo come l’Ispettorato e l’INPS dovrebbero verificare, oltre alla formale assunzione, il rispetto delle norme contrattuali”.